Chiesa di Sant'Agostino

Di origini trecentesche, la chiesa venne trasformata nel Seicento diventando il Pantheon dei duchi e delle duchesse d’Este.
Impostazioni
chiesa-di-santagostino
Informazioni
059/236327
https://www.agomodena.it/
Modena
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Categorizzazione
ARTE E CULTURA
Layout
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Sull'arco del presbiterio Francesco Stringa affresc\u00f2 la Gloria di S.Francesco di Sales, protettore di Laura Martinozzi. Di Stringa \u00e8 anche la Pala coi Santi Agostino, Guglielmo, Monica e Tommaso da Villanova che venerano l'immagine di Maria, che fungeva da cornice della trecentesca Madonna col Bambino di Tomaso da Modena, all'altare della Madonna della cintura. Nel 1785 in una cappella della chiesa venne collocato il Compianto su Cristo morto di Antonio Begarelli. Di Begarelli \u00e8 anche il busto di Carlo Sigonio sopra il suo luogo di sepoltura sul lato sinistro del presbiterio. Su uno degli altari di sinistra si trova una tela di Adeodato Malatesta che raffigura S.Antonio da Padova. Dal 1881 la chiesa \u00e8 di propriet\u00e0 del Comune di Modena. A conclusione dei restauri dopo il sisma del 2012, la chiesa nel 2018 \u00e8 stata riaperta al pubblico. 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La domenica \u00e8 aperta con orario continuato dalle 8:30 alle 19:00, con funzioni durante l'intera giornata.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "d6870976-59ef-40b7-8668-62c8fd1668ff": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [{"length": 27, "offset": 0, "style": "BOLD"}, {"length": 27, "offset": 0, "style": "ITALIC"}], "key": "95vvl", "text": "Propriet\u00e0: Comune di Modena", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "f2e00e5f-fc9f-4bfb-a42e-eefdb4265b7c": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "39fgj", "text": "Ingresso libero.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "f3856984-ad5c-43ee-9500-1d6a5345800c": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [{"length": 16, "offset": 53, "style": "BOLD"}, {"length": 18, "offset": 134, "style": "BOLD"}, {"length": 17, "offset": 294, "style": "BOLD"}, {"length": 22, "offset": 370, "style": "BOLD"}, {"length": 18, "offset": 134, "style": "ITALIC"}], "key": "3s1u7", "text": "Quando nel 1662 mor\u00ec il duca Alfonso IV, la consorte Laura Martinozzi modific\u00f2 stabilmente l\u2019interno della chiesa per trasformarla in Pantheon Atestinum, tempio della gloria eterna degli Estensi e dei sovrani europei legati alla Casata, secondo il programma iconografico del letterato di corte Domenico Gamberti. Senza intaccare la struttura dell\u2019edificio, l\u2019architetto Giovanni Giacomo Monti ridisegn\u00f2 l\u2019interno con un apparato in stucco disponendovi 47 statue, 12 busti e 12 rilievi. Furono coinvolti gli artisti di corte Olivier Dauphin, Sigismondo Caula, Francesco Stringa, Lattanzio Maschio e Giovanni Lazzoni. Sante regine e imperatrici sfilano nelle nicchie lungo la navata accompagnate da un\u2019iscrizione e da un rilievo che ne illustra l\u2019azione; negli ovali soprastanti sono i re, commentati da figure allegoriche sui timpani corrispondenti; nel transetto e nel presbiterio i santi estensi sono sovrastati da busti di papi e da figure allegoriche sorreggenti medaglioni con vescovi. ", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}}
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