Secondo giorno
Disseminati in tutta la provincia, i caseifici modenesi ti apriranno le porte del mondo della produzione del Parmigiano Reggiano, accompagnandoti in un percorso che ti permetterà di vedere all'opera i maestri casari impegnati nei gesti antichi della trasformazione del latte.
E ora andiamo a Carpi, perla del Rinascimento e antica signoria dei Pio, dove si trova una delle più grandi e belle piazze italiane: Piazza dei Martiri. Su di essa si affacciano: a nord, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, su di un lato, il Portico Lungo con le sue scenografiche 52 arcate e, dall’altra parte, il complesso di Palazzo dei Pio, con al centro la seicentesca Torre dell'Orologio, al cui fianco sorge il Teatro Comunale dell'architetto Claudio Rossi. Sorto come castello fortificato e ampliato nei secoli con la costruzione di torri e torrioni unificati, Palazzo dei Pio è stato dal XIV al XVI secolo la dimora principesca dei Pio. Dal suo cortile sali, quindi, al piano nobile dove avrai accesso al Museo della città e al Museo del Palazzo che ospitano importanti collezioni riguardanti la storia e l'arte del territorio. Al piano terra, invece, è situato il Museo Monumento al Deportato politico e razziale, un luogo toccante che riporta ai tragici eventi di epoca recente che hanno coinvolto in modo diretto questa provincia. Nel 1944, infatti, i nazisti, trasformano il campo di Fossoli, una frazione di Carpi, in un "campo poliziesco e di transito per deportati politici e razziali": da quel momento da qui sono partiti convogli destinati ai più noti Lager del nord Europa.
Dopo una mattinata trascorsa tra i profumi del latte e del formaggio e lo spettacolo dei fasti di una signoria è giunto il momento di concederti un buon pranzo all’insegna delle specialità locali! Oltre a quelle già citate, da queste parti, potrai trovare altri prodotti tipici come le pere IGP dell'Emilia-Romagna, il riso, la zucca o la mostarda "fina" di Carpi.
Dalle terre carpigiane ci spostiamo adesso verso la "bassa modenese" per scoprire come si produce il Lambrusco, il vino frizzante, vivace, di colore rosso rubino tipico del territorio. In realtà, più che di Lambrusco sarebbe meglio parlare di Lambruschi, 4, infatti, sono le tipologie: Sorbara, Salamino di Santa Croce, Modena, Grasparossa di Castelvetro.
In questa zona, una striscia di terra fertile situata tra i fiumi Secchia e Panaro, si trova il cuore della produzione del Lambrusco di Sorbara, prodotto da vigneti che si alimentano nei terreni alluvionali dei due fiumi. Prenditi qualche ora per visitare una cantina includendo una degustazione guidata per conoscere questo prodotto così speciale. Se ti servono dei consigli o semplicemente vuoi ricevere più informazioni a riguardo, contattaci.
L’ultima destinazione del tuo viaggio sarà Nonantola, dove si trova l'Abbazia di Nonantola, secondo complesso romanico di enorme importanza dopo il Duomo di Modena. Fondata nel 742 dall'Abate Anselmo, cognato di Astolfo Re dei Longobardi, che qui si trasferì coi suoi monaci costituendo un monastero, nel 756 venne dedicata a San Silvestro I papa. Distrutta nei secoli da incendi e saccheggi, danneggiata dal terremoto nel 2012, l'Abbazia ha subito diverse ristrutturazioni capaci di riportarla al suo splendore d’origine. Al lato della Basilica si trova il Palazzo abbaziale ospitante l'Archivio e la Biblioteca dell'Abbazia ed il Museo Benedettino Nonantolano e Diocesano di Arte Sacra che offre un percorso espositivo, suddiviso in sale, dove potrai ammirare opere d’arte di chiese dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, pergamene di famosi imperatori, papi o personaggi storici, preziosi manufatti di inestimabile valore religioso ed artistico, stauroteche e reliquiari, codici miniati, opere pittoriche della chiesa abbaziale.
Termina così il nostro bel viaggio alla scoperta di storia e tradizioni del territorio modenese. Ci auguriamo di averti dato degli spunti utili per pianificare la tua visita e di averti fatto venire voglia di raggiungerci per conoscere quanto di bello la nostra terra può offrire.