Il Palazzo nei secoli
Le città sono il prodotto di emozioni, attività di persone, innesti di culture diverse. I luoghi narrano, le case ascoltano, gli edifici “ricordano”. Attraverso il potere dell'immaginazione, puoi percepire le idee, i sogni, la vita che hanno animato queste stanze.
LA CHIESA E IL MONASTERO DI S. AGOSTINO (1292 )
Nel XIV secolo, l'area oggi occupata dal Palazzo dei Musei si integrò nell'ambito urbano grazie alla costruzione delle nuove mura cittadine. In quest’area esisteva una piccola chiesa dei frati apostolini che si unirono ai frati Eremitani, sotto la regola di Sant'Agostino, dando vita ad un nuovo complesso monastico. Poiché l’area era di proprietà della comunità, i monaci dovettero convivere con attività non consoni al culto, come il mercato dei suini. Nel XVII secolo, la chiesa fu trasformata nel pantheon della famiglia d'Este, diventando luogo di sepoltura per i suoi membri.
LA FABBRICA DEL SALNITRO (1549-1756) E L’ARSENALE MILITARE (1756-1764)
Nel 1549, uno dei chiostri di Sant'agostino venne trasformato in una fabbrica di polvere da sparo, con stalle e alloggi per i soldati, e una struttura per la lavorazione del salnitro, essenziale per la produzione della polvere nera. La "salnitreria" chiuse nel 1756, sostituita dall'arsenale militare. Si presume che si sviluppasse su una pianta ad L con una sezione dedicata alle fornacelle per la fusione dei cannoni. Solo 8 anni dopo, l'arsenale fu demolito per fare spazio al Grande Albergo dei Poveri, segnando una nuova fase nella storia del palazzo.
GRANDE ALBERGO DEI POVERI 1764-1788
Nella Modena della metà del 1700, grazie alle audaci riforme urbanistiche ed edilizie promosse da Francesco III d'Este, la città si trasformò in una piccola capitale. Questo periodo rappresenta un concentrato straordinario di idee e principi che hanno segnato un'epoca e una intera civiltà. Le vedute e le incisioni della città, fatte da Guglielmo Silvestri nel 1791, mostrano i risultati delle riforme ideate da Ludovico Antonio Muratori, uno dei più eminenti intellettuali del secolo, e attuate con determinazione dal duca Francesco III d'Este, suo allievo. Lo scopo era promuovere opere volte a soddisfare i bisogni della popolazione, trasformando la carità in un sistema organizzato che eliminasse i privilegi e restituisse dignità ai più bisognosi. Francesco III fece costruire, in Largo Sant’Agostino, il Grande Ospedale di fronte alla Chiesa di Sant'Agostino, la Casa Lavoro e in quest’area, dell'Albergo dei Poveri. Nel 1764, all'architetto Pietro Termanini fu affidato il compito di progettare e supervisionare i lavori del nuovo palazzo. Questo imponente complesso poteva ospitare circa 700 persone con ambienti separati per genere. Uomini, donne e orfani erano tutti impiegati nelle attività delle piccole fabbriche interne: Opifici di tessuti e primi trattamenti della seta grezza, sartorie artigianali, laboratori di calzature, laboratori di guanti e ricami.
ALBERGO DELLE ARTI (1788-1872)
La destinazione del nuovo edificio fu ancora una volta messa in discussione. Nuovi regolamenti approvati ne 1788 dal Duca Ercole III, figlio di Francesco III, ne determinarono la trasformazione in Albergo delle Arti. I vasti ambienti vennero trasformati in opifici dove i residenti ebbero la possibilità di apprendere ed esercitare arti e mestieri. Con le riforme napoleoniche, l'Albergo fu chiuso e dal 1817 al 1884 fu sede della Congregazione di carità, istituzione responsabile di attività assistenziali che vi aprì il Ricovero di Mendicità adibito alla cura degli anziani e degli inabili al lavoro. Al ritorno del governo arciducale, nel 1828 si decise di esporre il materiali lapidari appartenenti alla casa d’Este sotto i portici del primo cortile del Palazzo: Il Museo Lapidario fu il primo Museo di Modena.
LE FUNZIONI OSPEDALIERE (1834-2012)
Qualche anno dopo nella zona meridionale del complesso prese avvio la costruzione di un ospedale. Nel corso degli anni l’ospedale venne ampliato per poter accogliere un numero sempre crescente di pazienti. A partire dal 2004 le funzioni ospedaliere sono state progressivamente trasferite nel nuovo Ospedale di Baggiovara.
VERSO IL PALAZZO DEI MUSEI (1868-....)
Dopo l'Unità d'Italia, un vivace dibattito sull'assetto futuro delle istituzioni culturali pubbliche indicò in questo imponente edificio il luogo ideale per riunire le principali istituzioni culturali della città. Fu un momento fondamentale, il primo passo verso un nuovo progetto: quello del Palazzo dei Musei di Modena.
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