Chiesa di San Lazzaro
Proprietà: Comune di Modena
Come molti degli antichi ricoveri emiliani fu eretto nella zona orientale della città: i lebbrosari infatti erano utilizzati anche come luoghi di quarantena per gli stranieri provenienti da Oriente, che prima di entrare in città dovevano ottenere la fede di sanità. Anche durante le pestilenze tali edifici furono ritenuti luoghi ottimali poichè si riteneva che la causa principale delle epidemie fossero i venti provenienti da occidente. In questa maniera si evitava che spirassero sopra la città dopo aver soffiato sopra i lazzaretti.
L'interno ospita un ciclo di affreschi, eseguito nel 1523 da Adamo e Agostino Setti, nell'ambito dei grandi lavori di restauro che interessarono il complesso di San Lazzaro. Quattordici episodi della vita di San Lazzaro e la Maddalena corrono sulle pareti, mente ai lati dei portali si trovano una Sacra Famiglia e San Giovanni Battista con San Geminiano. Tutti gli affreschi sono sormontati da un fregio a grottesche caratterizzato da motivi a girali, grifoni, arpie e genietti alternati a medaglioni dipinti a finto marmo, attribuito ad Antonio Scacceri.