Pieve di San Giacomo di Colombaro di Formigine
La costruzione della chiesa, con annesso un monastero e un ospitale, potrebbe essere avvenuta tra il 1125 e il 1132 ad opera di Monaci di Santa Maria di Marola, Abbazia Benedettina fondata da Matilde di Canossa nell'appennino reggiano. L'intitolazione a San Giacomo fa presumere che il complesso sia sorto lungo un percorso del pellegrinaggio medievale e rappresentasse un luogo di sosta per chi, provenendo da Reggio e da Modena, si accingeva ad attraversare l'Appennino, in direzione di Roma. Durante il Quattrocento, il monastero detiene uno dei patrimoni agrari più importanti della diocesi di Modena. Nel Seicento la chiesa assume la funzione di parrocchia e viene sottoposta a trasformazioni in forme barocche, con altari e arredi consoni al gusto corrente. Nei secoli seguenti avvengono altre trasformazioni, una lapide in pietra della navata documenta restauri del 1670 ad opera dell'Abate commendatario Cardinale Giacomo Rospigliosi, altri restauri sono documentati da una lapide in marmo del 1773 ad opera dell'Abate commendatario Conte Filippo Giuseppe Marchisio. Gli interventi del Novecento cercano di restituire alla Pieve il suo originario aspetto romanico.
La facciata è stata ricostruita nel 1963, datazione incisa sull'architrave della porta di ingresso, unitamente al nome del committente Ludovico Aggazzotti. Benché ricostruita, la bifora attuale conserva il capitello romanico fogliato dell'antico edificio. Autentiche risultano anche le monofore del fianco meridionale e lo zoccolo sui lati. Dell'antica struttura restano anche il paramento lapideo esterno in conci squadrati di arenaria e una piccola bifora, visibile tra la chiesa e la canonica, nella quale è stata collocata in decenni recenti una colonnina di recupero costituente un blocco unico comprendente la base e il capitello. Il campanile è della metà del Settecento.
All'interno, la chiesa si presenta a croce latina, con un'unica navata a copertura lignea su cui si innestano l'abside e le due cappelle laterali sormontate da volte a crociera. Sullo sfondo campeggia la grande tela settecentesca con San Giacomo Apostolo, raffigurato col libro e il bastone del pellegrino e alle sue spalle un vascello (che secondo la tradizione portò le spoglie del Santo dalla Terra Santa in Galizia). Sui lati si ammirano due tele settecentesche con San Geminiano e San Rocco. Il fastoso altare a intarsio marmoreo risale alla metà del Settecento.
(Fonte: "I luoghi sacri dell'arte – itinerari nelle chiese modenesi di proprietà comunale" - Comune di Modena- Artestampa, 1994)
Orari
La Pieve è aperta solo per le celebrazioni. Sante Messe: domenica e festivi ore 8,30 e 11,00; feriali (mercoledì e giovedì; sospese luglio-agosto) ore 19,00.