Museo di Anatomia e Teatro Anatomico
Museo Anatomico La nascita del Museo Anatomico è legata alla volontà di Francesco IV arciduca d’Austria Este che nel 1817 decise di ampliare gli spazi destinati all’insegnamento delle discipline mediche. Egli dispose infatti che sopra il Teatro Anatomico e il Museo Ostetrico fosse innalzato un nuovo piano. La prima sala venne realizzata il 1817 e il 1818 e a questa si aggiunsero, tra il 1839 e il 1853, altre tre sale. Nel 1853, in concomitanza con la Triennale Esposizione di belle arti furono inaugurate le quattro sale del Museo che conservano a tutt’oggi l’allestimento ottocentesco e sono dedicate, a partire dall’ingresso, la prima ai preparati osteologici, la seconda a quelli artro-miologici, la terza agli apparati digerente, respiratorio, circolatorio, escretore e riproduttore e la quarta agli organi di senso, alla neurologia, all’embriologia e alla teratologia (anomalie congenite gravi).
Teatro Anatomico La costruzione del Teatro Anatomico è collegata ad Antonio Scarpa che, a seguito della riforma dell’Università voluta dal duca Francesco III d’Este, appena ventenne venne chiamato da Padova a Modena nel 1772 per l’insegnamento della Chirurgia e dell’Anatomia. Si deve a Scarpa la proposta di fare costruire il Teatro Anatomico anziché nel Palazzo Universitario, ora sede del Rettorato, nell’isolato dell’Ospedale di Sant’Agostino, realizzato tra il 1753 e il 1758. Il Teatro fu costruito, su modello di quello di Padova progettato da Fabrizio di Acquapendente, su progetto di Lorenzo Toschi che ne diresse anche i lavori e fu inaugurato il 23 gennaio 1775 con una lezione in latino tenuta dallo stesso Scarpa. Era un anfiteatro completo, ad ellissi allungata perpendicolarmente all’atrio, meno alto e meno stretto di quello realizzato a Padova e con gradinate più larghe e fornite di panche: poteva contenere quattrocento persone. Dopo la Restaurazione, Francesco IV Arciduca d’Austria Este dispose, a partire dal 1817, che sopra il Teatro Anatomico venisse costruito un nuovo piano, nel quale potesse essere realizzato il Museo Anatomico: i lavori determinarono una riduzione dell’ellisse del Teatro che assunse la forma attuale di cavea semicircolare. A seguito del recente restauro (febbraio 2018) sono stati recuperati i locali annessi adibiti a laboratorio, sala degli esercizi e Museo Ostetrico.
Dal 2017 afferiscono al Polo Museale dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia