Alessandro Tassoni, scrittore (1565-1635)
"Vorrei cantar quel memorando sdegno ,
ch'infiammò già ne'fieri petti umani
un'infelice e vil secchia di legno,
che tolsero ai Petroni i Geminiani.
Così introduceva , il poeta e scrittore modenese Alessandro Tassoni, parafrasando Omero nel primo canto dell'Iliade, la battaglia tra i modenesi contro i bolognesi a Zappolino, il 15 Novembre 1325.
E seguitava poi la storia nel poema "eroicomico" in ottave "La Secchia Rapita" che gli valse massima fama e notorietà.
Alessandro Tassoni nacque a Modena nel 1565, da nobile famiglia.
Studiò filosofia, legge e retorica a Bologna, Pisa e Ferrara. Dopo una giovinezza trascorsa tra liti familiari e beffe scapestrate , entrò nel 1597 al servizio del cardinale Ascanio Colonna, che seguì in Spagna come primo segretario (1600-03). Ammiratore sincero di Carlo Emanuele I di Savoia, allora impegnato ad affermare la propria indipendenza dalla Spagna, entrò in contatto con il duca, divenendo nel 1618 segretario della sua ambasciata a Roma. Il rapporto di collaborazione non si sviluppò nel senso desiderato dal poeta , il quale, amareggiato, si ritirò a vita privata a Roma.
Rientrò poi a Modena con il titolo di «gentiluomo di belle lettere» del duca Francesco I, restando alla corte estense fino alla morte (1635).
Uomo bizzarro, amante del paradosso e polemico fino alla rissosità riuscì ad esprimere la natura vivacissima ed estrosa del suo ingegno attraverso un'abbondante produzione saggistica .
Ma, al contrario forse di quanto si aspettava, la fama di Tassoni è affidata soprattutto alla "Secchia rapita", il poema che il poeta completò nel 1618, ma la cui edizione definitiva vedrà la luce a Venezia nel 1630.
L'argomento è storico, come afferma l'autore, «La secchia rapita, poema di nuova spezie inventata dal Tassone, contiene una impresa mezza eroica e mezza civile, fondata su l'istoria della guerra che passò [si ebbe] tra i Bolognesi e i Modanesi al tempo dell'imperador Federico secondo».
Se i singoli fatti storici sono storicamente provati, l'autore si prende la libertà di invertirne l'ordine: il furto della secchia, che nel poema dà l'avvio alla guerra, avvenne in realtà alcuni secoli dopo i fatti che nel poema concludono il conflitto.
Lo scopo perseguito è dichiaratamente il "diletto", non l'elevazione morale o religiosa del lettore; lo strumento, la sperimentazione di una nuova costruzione letteraria.
Alla «mistura» di poesia epica e di poesia comico-realistica Tassoni aggiunge ancora una serie di "ingredienti" diversi: episodi cavallereschi, lirici, idilliaci e parodie mitologiche, in una caleidoscopica varietà di materiali e di stili .
Ogni anno,dal 2004, la città ricorda il suo grande scrittore dedicandogli un premio letterario "Premio Alessandro Tassoni", curato dall'Associazione culturale Le Avanguardie e dalla Rivista Bollettario.
Per maggiori informazioni sul Concorso e Premio Alessandro Tassoni si veda il Sito : http://www.premioalessandrotassoni.it/.