Polinago
Abitato da popolazioni antiche, come gli Etruschi, i Romani, i Liguri- Friniati, i Celti e i Bizantini, le vicende storiche che lo vedono protagonista sono legate maggiormente alla famiglia Montecuccoli che ne fu feudataria dal 1212. Dopo di loro Polinago passò agli Estensi fino all’Unità d’Italia.
Perchè venirci
Immerso in ambienti e bellezze naturali dalle caratteristiche diverse, il territorio di Polinago custodisce alcuni borghi medioevali di notevole fascino e testimonianze storiche di grande interesse. Se ami la natura e le attività all’aria aperta e allo stesso tempo cerchi una destinazione che ti porti alla scoperta di epoche antiche, questo è il posto giusto per te.
Da non perdere
La Chiesa parrocchiale dell’Assunta
Già menzionata nell’XI secolo e ricostruita dal 1842, la Chiesa Parrocchiale dell’Assunta ha una facciata neoclassica, un interno a tre navate con numerose cappelle ai lati e conserva altari e dipinti del’700. Da ammirare: la terza cappella sulla sinistra con la sua ricchissima ancona in legno, risalente al 1608, che incornicia un dipinto con Crocefisso tra i santi Francesco d’Assisi e Antonio Abate e il coro realizzato in noce del ‘600 e ornato alla sommità con le aquile araldiche dei Montecuccoli.
All’esterno, in posizione più isolata, si trova il maestoso campanile costruito nel 1891 sui resti del castello medievale.
Sulla tavola
Prodotto tipico di queste zone di montagna è il croccante artigianale del Frignano preparato ancora con la ricetta di una volta e tramandato fino a noi dai sapienti pasticceri locali. Una specialità dolciaria che veniva servita addirittura alla mensa del Governatore dell’antica Provincia del Frignano!
Nei dintorni
Gombola
Borgo di probabile fondazione longobarda, Gombola si caratterizza per gli antichi mulini e le storiche chiese. Situato in una splendida posizione panoramica, non mancano scorci paesaggistici di notevole bellezza. I punti d’interesse sono: l’antica Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo dall’aspetto maestoso e severo, da poco restaurata, che sorge al centro del borgo, l’oratorio della Beata Vergine del Carmine, all’entrata vicino al cimitero, e gli antichi mulini, il Mulino del Ponte, il Mulino di Casa Lancelotti, sempre nel borgo, e il Mulino di Ospitaletto, non molto lontano, con impianti funzionanti sul Rossenna.
Brandola
Brandola è un borgo fortificato ben conservato di epoca medioevale con al centro i resti dell’antico castello. Immerso in boschi di castagni è un luogo davvero affascinante. I punti d’interesse sono: l’imponente costruzione dell’antica Podesteria, il campanile dall’aspetto seicentesco che fungeva da torrione del castello e la prima chiesa parrocchiale, oggi sconsacrata.
Dal castello, percorrendo un sentiero immerso nella natura, si arriva all’antichissima fonte di acqua sulfurea “l’acqua minerale di Brandola”, scoperta nel 1448 e ritenuta curativa, molto apprezzata dai duchi d’Este e dai Montecuccoli.
Infine, da qui si può anche raggiungere il ponte Ercole o del Diavolo, un monolitico lungo 33 metri d’origine romana posizionato sul torrente Lavacchiello, protagonista di molteplici leggende riguardanti le streghe. Il Palazzo di Talbignano
Dimora estiva dei conti Cesi, feudatari di Gombola, questo palazzo che risale a inizio ‘600 è un complesso signorile composto da un imponente struttura in cui spiccano le tre torri superstiti dalla forma quadrata posizionate agli angoli. All'interno si trova una cappella dedicata alla Beata Vergine, mentre nella parte orientale s’innalza una torre cilindrica che ospita una scala a chiocciola.
Quando venirci
Ti consigliamo di organizzare la tua visita in primavera inoltrata, in estate o all’inizio d’autunno quando ancora le temperature sono miti ed è possibile godersi al massimo le innumerevoli bellezze di questo territorio.