Bastiglia
Il paese è situato lungo la Strada Statale 12, che collega l’Abetone e il Brennero, ed è a poca distanza dalle autostrade 1 (casello di Modena nord) e 22 (casello di Carpi).
Il primo nucleo di Bastiglia compare già in alcuni documenti dell’XI secolo, con il nome “Cesa” o “Zese” (“siepe”). Nel 1354 Bernabò Visconti, duca di Milano, in lotta con gli Estensi fece erigere una fortificazione (“bastia”) che venne incendiata l’anno successivo: a ricordo di ciò, una torre circondata da un fossato campeggia oggi nello stemma del Comune. Dopo alterne vicende la zona passò sotto il dominio degli Estensi, grazie ai quali conobbe una singolare prosperità economica legata alla costruzione, da parte del Marchese Niccolò III, nel 1432 del Sostegno, una conca a pianta ottagonale chiusa da saracinesche in grado di mantenere costante il livello dell’acqua del canale Naviglio, fatto questo che facilitava la navigazione e permetteva un ottimale funzionamento del mulino. La conca di Bastiglia fu la prima costruita in Italia, forse nel mondo; analoga soluzione sarebbe stata ripresa a Milano da Leonardo da Vinci ben cinquant’anni più tardi. La conca si apriva proprio nel centro del paese, dove oggi è piazza Repubblica, ma è stata interrata negli anni Trenta del Novecento. Anche il mulino rivestiva un’importanza primaria per l’economia del territorio: con le sue sedici macine era il più grande della regione e, essendo il Naviglio alimentato anche da acque sorgive, poteva funzionare anche durante le estati più torride. La forza dell’acqua non muoveva solo le macine per la lavorazione del grano, ma anche una mola per affilare ferri da taglio e meccanismi usati per la brillatura del riso, permetteva il funzionamento di una segheria pubblica e, in tempi più recenti, alimentava la dinamo che forniva l’illuminazione a tutto il paese. Con la deviazione del canale il mulino perse la sua importanza finché venne chiuso negli anni Venti del Novecento.
Nel 1860, a seguito del plebiscito con cui i territori del Ducato Estense venivano annessi al Regno di Sardegna, Bastiglia cessò di dipendere da Modena e divenne Municipio autonomo. Subì, come accennato in precedenza, forti trasformazioni nel periodo tra le due guerre mondiali e conobbe una forte espansione demografica a cavallo tra la fine e l’inizio del nuovo millennio.
Perchè venirci
Bastiglia è un piccolo comune situato a breve distanza da Modena: ciò lo rende facilmente raggiungibile ma al tempo stesso lontano dai ritmi della grande città moderna, ancora immerso in una dimensione di tranquillità e vicinanza alla natura: un paese in cui si possono raggiungere tutti i luoghi nevralgici passeggiando o con la bicicletta. A tal proposito, per gli amanti delle due ruote e del running, sono presenti due percorsi dedicati immersi nella campagna: il primo (lunghezza 3 km circa) collega il paese al vicino Comune di Bomporto, lungo le sponde del canale Naviglio, antica via di comunicazione e commercio tra il modenese e l’Adriatico; il secondo, denominato “pista ciclabile Terre del Sorbara” (lunghezza 8 km circa), seguendo il tracciato della vecchia ferrovia SEFTA, conduce direttamente a Modena. In entrambi i casi, non è infrequente imbattersi nella avifauna locale, in particolare aironi, germani, gallinelle d’acqua.
Sulla tavola
Bastiglia si trova nella zona di produzione di alcune delle eccellenze gastronomiche del territorio modenese, in special modo il Lambrusco di Sorbara, il Parmigiano-Reggiano e l’Aceto balsamico di Modena.
Da non perdere
MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA (MUC): inaugurato nel 1972 in un antico edificio del centro storico, il Museo mette a disposizione, in particolare dei giovani, strumenti che consentono il confronto tra le condizioni di vita e la conoscenza delle varie fasi di sviluppo della società contadina: tutto ciò per consentire una formazione socio-culturale più profonda della persona. Seriamente danneggiato dal sisma del 2012 e dall’alluvione del 2014, il Museo è stato completamente ristrutturato e riallestito, con un nuovo percorso che razionalizza l’assetto dell’esposizione, valorizza i reperti esposti e rende l’esperienza di visita più coinvolgente, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali.
Nei dintorni
Il Santuario della Beata Vergine di San Clemente, situato nella campagna tra Bastiglia e Modena, è una bella chiesa a croce greca, con cupola, risalente alla fine del Seicento; in realtà fin dall’XI secolo era presente in loco un edificio di culto, legato all’Abbazia di Nonantola, ricostruito più volte nel corso dei secoli. Nel 1689 il tetto crollò a causa di un’abbondante nevicata, ma rimase visibile tra le rovine un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna col bambino: a seguito del verificarsi di un evento miracoloso (la guarigione di un ammalato) attribuito alla venerazione di questa immagine, cominciarono i pellegrinaggi dei fedeli, i quali offrirono abbondanti offerte per ricostruire la chiesa. Il Santuario, progettato dall’architetto Antonio Loraghi, che ha lavorato anche al Santuario di Fiorano e al Palazzo Ducale di Modena, è in stile barocco ed è stato arricchito nel corso degli anni con numerose opere d’arte, alcune delle quali di notevole interesse (si segnala, in particolare, la bella tela “San Clemente Papa che venera la Madonna col bambino” del fiorentino Giovan Battista Cipriani), nonché decine di tavolette votive, a testimonianza del profondo legame intercorrente tra la popolazione e il Santuario.