Finale Emilia
Le prime fonti storiche fanno risalire la sua origine all'anno 1009. Fortificata nel Medioevo dal padre di Matilde di Canossa che costruì il torrione del castello, dal XII secolo seguì le sorti di Modena di cui fu il "Finale Fedelissimo". Uno dei principali avamposti del ducato Estense, Finale Emilia è stata tappa obbligata delle comunicazioni fluviali tra Modena, Ferrara e Venezia: una vera e propria città d'acqua che disponeva di mulini, opifici, di un porto e di un arsenale. Fiorente centro di commerci, ebbe il suo massimo sviluppo nel XVIII secolo. Nel 2012, questo luogo è stato purtroppo uno dei più danneggiati dal terremoto: della Torre dei Modenesi, la cui immagine dell’orologio è diventata simbolo del doloroso evento, restano le macerie e il Castello delle Rocche, imponente struttura del Quattrocento, ha subito forti danni strutturali e al momento non è visitabile.
Perchè venirci
Nonostante i grandi danni subiti a causa del terremoto, visitando questa cittadina potrai renderti subito conto della grande forza dell'Emilia e dei suoi abitanti impegnati ogni giorno nella ricostruzione. Oltre alle tante esperienze enogastronomiche che potrai fare, Finale Emilia, come tutte le località della Bassa modenese è poi il luogo ideale da vivere all’aria aperta grazie ai suoi tanti percorsi cicloturistici adatti a tutti.
Da non perdere
Il cimitero ebraico
Il Cimitero Ebraico di Finale Emilia è uno dei più antichi e suggestivi dell’Emilia-Romagna. Al cimitero si accede attraverso un cancello in ferro sormontato da una stella a cinque punte che racchiude la parola "shalom". Sino ad oggi, sono state individuate 57 sepolture. Questo luogo non è sempre aperto. Ti consigliamo, quindi, d’informarti sugli orari e modalità di visita prima di programmare il tuo viaggio.
Sulla tavola
Oltre ai prodotti tipici del territorio modenese tra i quali l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e IGP, il Parmigiano Reggiano DOP, i Lambruschi, lo Zampone, il Cotechino e i piatti della tradizione, come la pasta fresca all’uovo, in questa zona si produce anche il Salame di San Felice.
Dal profumo invitante e appetitoso, ha un colore rosso rubino intenso e un caratteristico sapore dolce, ottenuto da carni suine selezionate provenienti solo da allevamenti locali che impastate con vino rosso, rigorosamente Lambrusco, gli conferiscono una particolare morbidezza. La sua zona di produzione e confezionamento è rappresentata esclusivamente dalle località comprese nei territori dei comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero appartenenti alla provincia di Modena.
Detta anche Torta degli Ebrei o in dialetto Tibùia, una gustosissima specialità è la Sfogliata di Finale Emilia, un prodotto esclusivamente artigianale che nasce nella prima metà del '600 all'interno della comunità ebraica locale e giunge fino a noi in una versione rivisitata, fatta risalire al 1860 circa. È una sorta di "torta grassa" composta da vari strati sovrapposti di un impasto a base di farina, acqua, sale, arricchito con strutto di maiale, Parmigiano Reggiano e burro, che secondo la tradizione viene servita calda, accompagnandola ad un bicchierino di anicione, e consumata per tutto l’inverno a partire dal 2 novembre.
Eventi di rilievo
Finale Estense - Giugno
In giugno si tiene la rievocazione storica degli eventi avvenuti a Finale Emilia negli anni intorno al 1500 e il Palio delle Cerchie.
Nei dintorni
Esempio di eco-tecnologia per la fitodepurazione delle acque, che ha creato questa "zona umida" artificiale, l’Oasi faunistica “Le Meleghine” è un’area d'interesse naturalistico riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna come Z.P.S. (zona a protezione speciale). Vasta oltre 35 ettari, è rifugio per un’avifauna che comprende anche germani reali, cigni, cormorani e aironi. Questo luogo rientra in un piacevole itinerario ciclo-naturalistico percorribile agevolmente.
Itinerari in bicicletta
Per gli amanti della bicicletta, Finale Emilia può essere raggiunta e vissuta attraverso numerosi percorsi ciclabili. Ad esempio, è collegata a Mirandola, con la pista ciclabile Chico Mendes, che percorre la sede di quella che un tempo fu il tratto ferroviario di collegamento tra le due città.
Se hai bisogno di informazioni e sei in cerca d’idee consulta: Piste ciclabili Unione area nord, Pedalate Amiche.
Quando visitarla
Complice il clima mite, le stagioni migliori per una visita in queste zone della Bassa modenese sono la primavera e l'autunno.